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se gli oggetti potessero parlare


Ogni anno, tra i 100.000 e i 120.000 italiani vengono colpiti da un ictus. Ma ancora troppi ignorano i segnali e, soprattutto, l’importanza di agire immediatamente. In un momento critico, ogni secondo è prezioso. Riconoscere i sintomi può fare la differenza tra il recupero e un danno permanente.

Il concept della campagna: ascolta ciò che (apparentemente) non può parlare

Con il claim #sepotesseroparlare, la campagna utilizza un linguaggio simbolico e d’impatto: oggetti della quotidianità – uno specchio, un bicchiere, un telefono, un orologio – diventano “testimoni silenziosi” dei segnali dell’ictus. Inanimati, sì, ma capaci di raccontare una storia urgente e concreta. Perché gli oggetti non parlano, ma i segni dell’ictus lo fanno eccome.

Attraverso immagini evocative, metafore potenti e un tono accessibile ma mai allarmistico, questi oggetti si trasformano in messaggeri: parlano a chi guarda, coinvolgono, fanno riflettere. Il loro silenzio diventa un urlo simbolico per ricordarci che il tempo è tutto.

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